14 novembre 2020

Come cucinare le banane

E' un caso?

E' per sbaglio?

E' desossiribonucleico?

Non lo sappiamo ma intanto...


MINCHIO-FIABA


Come cucinare le banane

Era una calda notte invernale e, al proprio al mezzodì, Giangiorgio si alzò sedendosi sulla poltrona.
La situazione era tesa, tutti i presenti erano rilassati, nessuno proferiva parola ma era difficile capire qualcosa con tutto quel chiasso.
Il sindaco, da poco arrivato e stanco di aspettare da così a lungo, prese la parola rimanendo in silenzio: "Vorrei dire che ho detto qualcosa, ma preferisco dire che quella cosa è stata detta".
Tutti applaudirono: nessuno aveva mai rincuorato la folla con cotanta maestria eppure, Giangiorgio aveva uno strano presentimento che lo attanagliava; sua zia, portando del tè, salutò tutti e diede ad ognuno una tazza di cioccolata: fredda seppur ben calda.
Il sindaco continuò: "A questo punto è ovvio come le cose siano state travisate, ma anche come travisare le cose le renda ovvie!".
Ancora scrosci di applausi. Ancora silenzio incessante. Ancora teglie di lasagne non mangiate.

Cosa era successo? E perché mi mettono una camica di forza?

Fine

Morale della Fiaba:
Non c'è e il fatto che la storia sia senza senso ne è la prova.

7 novembre 2020

Una storia senza risposte

Solo per voi.

Sì, voi che siete stati così pazzi da venire fin qui.


MINCHIO-FIABA


Una storia senza risposte

Perchè? Dove? Cosa? Chi?
Dubbi e incertezze di fiumi di domande sgorgavano incessantemente nell'immensa pletora di gente accorsa.
Tutti si guardavano dubbiosi l'un l'altro, nessuno aveva certezze e l'ignoto serpeggiava infido tra le file dei presenti.
Uno ad uno, i presenti, fecero richieste e appelli: a volte semplici, a volte complessi a volte mah...
Eppure nonostante ciò nessuno ebbe risposte.
Nessuno.

Fu il più grande convegno sulle domande mai fatto. Un successo davvero insperato

Fine

Morale della Fiaba:
I convegni sono bei posti dove incontrare degli appassionati di qualcosa

6 novembre 2020

Un pranzo travagliato

Un pranzo travagliato


Terzo giorno del mese di M'kraktag, Castello di Undragor.

Tetro e raccapricciante sul suo trono di morte, il potente Axabarantax osserva irato lo spettacolo di fronte ai suoi occhi. La tensione era alle stelle. Nessuno nell'intero regno osava neanche pensare cosa poteva aver generato l'ira di una creatura così malvagia da essere peggio della malvagità stessa.

Mentre anche gli dei si voltavano dall'altra parte Axabanrantax interrogò i poveri malcapitati.

Le vittime di turno erano tre servitori gobbi e puzzolenti, provenienti dalle cave di fango a nord del castello: esseri gobbi e brutti, intelligenti come un geranio ma meno di una mattonella. I tre rispondevano, rispettivamente, ai nomi di: Undro, Tendro e Gino.

Axabanrantax: "Tu, con la faccia tonda. che ora è?"

Undro: "La settima ora dopo l'alba, o sommo padrone"

Axabanrantax: "Bene. Tu, con le braccia pelose: dove mi trovo solitamente a quest'ora?"

Tendro: "Nella sala grande, vostra immensa malvagità"

Axabanrantax: "Giusto. Tu che sembri il più stupido di tutti: cosa faccio di solito in questo frangente?"

Gino: "Credo... credo che pasteggio, o voluttuosa malvaggiezza"

Axabanrantax: "..., diciamo che è corretto..."

I tre tenevano lo sguardo puntato a terra, mentre l'aura minacciosa del loro signore si faceva quasi palpabile. Axabanrantax si alzo cammino verso i tre, gli girò intorno osservandoli con attenzione e poi tornò sul suo trono.

Axabanrantax: "Bene. All'ombra delle vostre risposte ho ora una domanda per voi: dov'è la mia pizza?"

E all'udire di ciò fu terrore in ogni angolo del regno.


5 novembre 2020

Un tipo depresso

Nonostante tutto, nonostante i tentativi degli illuminati e nonostante non abbia fatto sapere al contadino quanto è buono il formaggio con le pere ecco a voi:


MINCHIO-FIABA


Un tipo depresso


Molto tempo fa in un luogo lontano lontano, viveva un uomo depresso. Era depresso quasi per definizione e si era raggiunta la conclusione che non potesse essere altrimenti.

I suoi compaesani, che erano brave persone, facevano tutto quello che era in loro potere per aiutarlo: lo motivavano, lo incoraggiavano, gli stavano accanto e si preoccupavano per lui. Insomma una situazione ideale.

Tranne per un particolare: l'uomo era una depressione geografica. In effetti suo padre era un imboccatura di un piccolo inghiottitoio in un area carsica mentre sua madre era una umile mappa politica del kirghizistan.

Questa situazione infastidiva molto il tipo che si era depresso, ma non come tutti pensavano, generando nell'uomo reazioni inconsulte ed un profondo amore per il formaggio spalmabile; questa sua passione per lo spalmare formaggi fu proprio la sua salvezza.

Rimboccandosi le maniche decise di studiare senza sosta: si impegnò strenuamente, lavorò duro e studiò fino a farsi sanguinare gli occhi. Ma tutto venne finalmente ripagato quando, divenuto ormai ricco, comprò il vecchio villaggio dove viveva e si vendicò cacciando tutti, radendolo al suolo e facendoci un bel parcheggio gratuito (non era mica un mostro).

Fine.


Morale della Fiaba:

Studiare la geografia è importante, soprattutto per l'incolumità delle vostre abitazioni.