23 marzo 2021

Tormenti Esistenziali nella notte

Allora, se sapeste quello che so io allora sapreste quello che so io.

Detto ciò, buona lettura


MINCHIO-FIABA


Tormenti Esistenziali nella notte

Notte. Oscura e tetra come il cuore di un demone lascivo; nel silenzio più atroce egli avanzava barcamenandosi tra ammennicoli e mobili come fosse il labirinto del Cnosso.
Passo dopo passo, col fare silente di una pantera trafelata, avanzava nel buio e, con sguardo circospetto come un accusato di stregoneria durante la caccia alle streghe, osservava il luogo pregno di mistero e segreti mai svelati.
Finalmente, dopo un viaggio lungo come l'esistenza di Matusalemme, arrivava alla meta. La porta di legno, tronfia come l'albero su cui era il letto di Ulisse, aspettava solenne e immobile come la sfinge durante il suo eterno sonno sotto le sabbie del deserto.
L'apri e afferrò l'oggetto del suo desiderio: smania invereconda pervase il suo corpo e brividi degni della più oscena lussuria attraversarono il suo essere con la stessa forza con cui una valanga scende dal picco più alto.
Afferrò di fretta un bicchiere con la stessa bramosia con cui un alcolizzato afferra la bottiglia e ne versò dentro parte del contenuto.
Aggiunse acqua limpida e cristallina come le fonti più pure delle alte montagne vicino l'Himalaya e, con maestria degna di pittore rinascimentale, mescé il composto e ne tirò fuori una leccornia degna della più succosa Ambrosia.
Con gesto repentino come fosse una faina a caccia, trangugiò il tutto e le sue viscere ne furono sazie.
Guardò fuori alla finestra: la notte nera e silente si stagliava oscura ora che vigeva l'ora delle streghe ma una cosa era sicura. Una verità scomoda come un trono di lame: mai finirsi da solo due teglie di parmigiana.

Fine

Morale della Fiaba:
Mangiare pesante non è una cosa facile se ti cibi solo di muschi e licheni.

12 gennaio 2021

Bar, Pascal e altre amenità

Sapete cosa?

No?

Sicuri?

Antani?

e allora...


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Bar, Pascal e altre amenità

Ci sono un cammello, Einsetin e il Re dei Sauriano ad un bar. Ad un certo punto il Re dei Sauriani dice: "Einstein ma l'hai fatto?".
Lo scienziato tutto trafelato risponde: "Cosa?"
E il Re dei Sauriani allora: "Stocacchio".
Tutti ridono. Tranne il cammello: lui accarezza dolcemente la sua pistola e viene poi buttato fuori per atti osceni in luogo pubblico.

Fine

Morale della Fiaba:
Non andate per locali con i cammelli, sono brutte persone proprio come i cavalli.

20 dicembre 2020

Incontri Desossiribonucleici

Ma quindi, cioè, è vero che sarebbe potuto essere?

Non sappiamo... nel frattempo...


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Incontri Desossiribonucleici

Era da lungo tempo che nessuno compiva un viaggio così difficoltoso ma alla fine il giovane Goffredo ce la fece.
Entrò come suo solito, tronfio e distratto dal suo ego, non curandosi di ciò che gli era di fonte: erto come una statua di marmo e nerboruto come un orda di unni egli si stagliava di fronte al giovine.
L'uomo dallo sguardo serio e duro era il potente Amberdos.
si lui:
  • Amberdos il coraggioso
  • Amberdos il possente
  • Amberdos il potente
  • Amberdos il grande
  • Amberdos il distruggitore di Karakandar
  • Amberdos che conquistò da solo la Rocca di Muntracar
  • Amberdos che amoreggiò con la dea Panalla
  • Amberdos che estrasse la lama degli echi morenti
  • Amberdos che piegò al suo volere l'inflessibile Harapandur
  • Amberdos che affrontò da solo l'armata dei 1000 scheletri pulsanti
  • Amberdos che rivaleggio in arguzia con la Mente Eterna
  • Amberdos che schiacciò sotto il suo tacco l'intero regno di Tarenturia
  • Amberdos che depose l'imperatore Kun'Harzut IV°
  • Amberdos che viaggio in eoni distanti per fermare Mupallar dal distruggere il creato
  • Amberdos che eresse da solo la Diga Infinita
  • Amberdos che distrusse con le proprie nude mani il diamande infrangibile
  • Amberdos che sconfisse in una gara di eloquenza La Voce Ineluttabile dell'Eterno Sapere
Goffredo lo guardò terrorizzato dritto negli occhi. Amberdos ricambiò. Al che il giovine esordì: "Un cheesburger senza cipolla".

Fine

Morale della Fiaba:
C'è crisi, anche per i potenti eroi, ma ricordatevi di farvi dare la salsa barbecue.

14 novembre 2020

Come cucinare le banane

E' un caso?

E' per sbaglio?

E' desossiribonucleico?

Non lo sappiamo ma intanto...


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Come cucinare le banane

Era una calda notte invernale e, al proprio al mezzodì, Giangiorgio si alzò sedendosi sulla poltrona.
La situazione era tesa, tutti i presenti erano rilassati, nessuno proferiva parola ma era difficile capire qualcosa con tutto quel chiasso.
Il sindaco, da poco arrivato e stanco di aspettare da così a lungo, prese la parola rimanendo in silenzio: "Vorrei dire che ho detto qualcosa, ma preferisco dire che quella cosa è stata detta".
Tutti applaudirono: nessuno aveva mai rincuorato la folla con cotanta maestria eppure, Giangiorgio aveva uno strano presentimento che lo attanagliava; sua zia, portando del tè, salutò tutti e diede ad ognuno una tazza di cioccolata: fredda seppur ben calda.
Il sindaco continuò: "A questo punto è ovvio come le cose siano state travisate, ma anche come travisare le cose le renda ovvie!".
Ancora scrosci di applausi. Ancora silenzio incessante. Ancora teglie di lasagne non mangiate.

Cosa era successo? E perché mi mettono una camica di forza?

Fine

Morale della Fiaba:
Non c'è e il fatto che la storia sia senza senso ne è la prova.

7 novembre 2020

Una storia senza risposte

Solo per voi.

Sì, voi che siete stati così pazzi da venire fin qui.


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Una storia senza risposte

Perchè? Dove? Cosa? Chi?
Dubbi e incertezze di fiumi di domande sgorgavano incessantemente nell'immensa pletora di gente accorsa.
Tutti si guardavano dubbiosi l'un l'altro, nessuno aveva certezze e l'ignoto serpeggiava infido tra le file dei presenti.
Uno ad uno, i presenti, fecero richieste e appelli: a volte semplici, a volte complessi a volte mah...
Eppure nonostante ciò nessuno ebbe risposte.
Nessuno.

Fu il più grande convegno sulle domande mai fatto. Un successo davvero insperato

Fine

Morale della Fiaba:
I convegni sono bei posti dove incontrare degli appassionati di qualcosa

6 novembre 2020

Un pranzo travagliato

Un pranzo travagliato


Terzo giorno del mese di M'kraktag, Castello di Undragor.

Tetro e raccapricciante sul suo trono di morte, il potente Axabarantax osserva irato lo spettacolo di fronte ai suoi occhi. La tensione era alle stelle. Nessuno nell'intero regno osava neanche pensare cosa poteva aver generato l'ira di una creatura così malvagia da essere peggio della malvagità stessa.

Mentre anche gli dei si voltavano dall'altra parte Axabanrantax interrogò i poveri malcapitati.

Le vittime di turno erano tre servitori gobbi e puzzolenti, provenienti dalle cave di fango a nord del castello: esseri gobbi e brutti, intelligenti come un geranio ma meno di una mattonella. I tre rispondevano, rispettivamente, ai nomi di: Undro, Tendro e Gino.

Axabanrantax: "Tu, con la faccia tonda. che ora è?"

Undro: "La settima ora dopo l'alba, o sommo padrone"

Axabanrantax: "Bene. Tu, con le braccia pelose: dove mi trovo solitamente a quest'ora?"

Tendro: "Nella sala grande, vostra immensa malvagità"

Axabanrantax: "Giusto. Tu che sembri il più stupido di tutti: cosa faccio di solito in questo frangente?"

Gino: "Credo... credo che pasteggio, o voluttuosa malvaggiezza"

Axabanrantax: "..., diciamo che è corretto..."

I tre tenevano lo sguardo puntato a terra, mentre l'aura minacciosa del loro signore si faceva quasi palpabile. Axabanrantax si alzo cammino verso i tre, gli girò intorno osservandoli con attenzione e poi tornò sul suo trono.

Axabanrantax: "Bene. All'ombra delle vostre risposte ho ora una domanda per voi: dov'è la mia pizza?"

E all'udire di ciò fu terrore in ogni angolo del regno.


5 novembre 2020

Un tipo depresso

Nonostante tutto, nonostante i tentativi degli illuminati e nonostante non abbia fatto sapere al contadino quanto è buono il formaggio con le pere ecco a voi:


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Un tipo depresso


Molto tempo fa in un luogo lontano lontano, viveva un uomo depresso. Era depresso quasi per definizione e si era raggiunta la conclusione che non potesse essere altrimenti.

I suoi compaesani, che erano brave persone, facevano tutto quello che era in loro potere per aiutarlo: lo motivavano, lo incoraggiavano, gli stavano accanto e si preoccupavano per lui. Insomma una situazione ideale.

Tranne per un particolare: l'uomo era una depressione geografica. In effetti suo padre era un imboccatura di un piccolo inghiottitoio in un area carsica mentre sua madre era una umile mappa politica del kirghizistan.

Questa situazione infastidiva molto il tipo che si era depresso, ma non come tutti pensavano, generando nell'uomo reazioni inconsulte ed un profondo amore per il formaggio spalmabile; questa sua passione per lo spalmare formaggi fu proprio la sua salvezza.

Rimboccandosi le maniche decise di studiare senza sosta: si impegnò strenuamente, lavorò duro e studiò fino a farsi sanguinare gli occhi. Ma tutto venne finalmente ripagato quando, divenuto ormai ricco, comprò il vecchio villaggio dove viveva e si vendicò cacciando tutti, radendolo al suolo e facendoci un bel parcheggio gratuito (non era mica un mostro).

Fine.


Morale della Fiaba:

Studiare la geografia è importante, soprattutto per l'incolumità delle vostre abitazioni.