6 novembre 2020

Un pranzo travagliato

Un pranzo travagliato


Terzo giorno del mese di M'kraktag, Castello di Undragor.

Tetro e raccapricciante sul suo trono di morte, il potente Axabarantax osserva irato lo spettacolo di fronte ai suoi occhi. La tensione era alle stelle. Nessuno nell'intero regno osava neanche pensare cosa poteva aver generato l'ira di una creatura così malvagia da essere peggio della malvagità stessa.

Mentre anche gli dei si voltavano dall'altra parte Axabanrantax interrogò i poveri malcapitati.

Le vittime di turno erano tre servitori gobbi e puzzolenti, provenienti dalle cave di fango a nord del castello: esseri gobbi e brutti, intelligenti come un geranio ma meno di una mattonella. I tre rispondevano, rispettivamente, ai nomi di: Undro, Tendro e Gino.

Axabanrantax: "Tu, con la faccia tonda. che ora è?"

Undro: "La settima ora dopo l'alba, o sommo padrone"

Axabanrantax: "Bene. Tu, con le braccia pelose: dove mi trovo solitamente a quest'ora?"

Tendro: "Nella sala grande, vostra immensa malvagità"

Axabanrantax: "Giusto. Tu che sembri il più stupido di tutti: cosa faccio di solito in questo frangente?"

Gino: "Credo... credo che pasteggio, o voluttuosa malvaggiezza"

Axabanrantax: "..., diciamo che è corretto..."

I tre tenevano lo sguardo puntato a terra, mentre l'aura minacciosa del loro signore si faceva quasi palpabile. Axabanrantax si alzo cammino verso i tre, gli girò intorno osservandoli con attenzione e poi tornò sul suo trono.

Axabanrantax: "Bene. All'ombra delle vostre risposte ho ora una domanda per voi: dov'è la mia pizza?"

E all'udire di ciò fu terrore in ogni angolo del regno.


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